TPLO ( Osteotomia di livellamento del plateau tibiale)

Rottura del legamento crociato nel cane, ecco cosa devi sapere

Se c'è rottura del legamento crociato questo è l'intervento che deve affrontare il tuo cane. Leggi tutto quello che devi sapere su una patologia tanto frequente quanto invalidante per il tuo cane

Indice dell'articolo

Legamento crociato del ginocchio, cos’è?

Il crociato craniale è un legamento del ginocchio (fig. 1) che ha la funzione, insieme al legamento crociato caudale, i collaterali mediale e laterale e il legamento tibio-rotuleo, di stabilizzare questa articolazione.

Esso è formato da due fasci (craniomediali e caudo-laterali) e si inserisce nella parte posteriore (caudale) del femore e nella parte anteriore (craniale) del piatto tibiale (fig. 2).

La funzione primaria del legamento crociato craniale è di limitare lo scivolamento craniale della tibia rispetto al femore.

Perché il legamento crociato craniale nel cane va incontro a rottura?

La rottura del legamento crociato craniale è la patologia ortopedica acquisita di  maggior riscontro nella pratica ortopedica veterinaria.
Ciò è da attribuire ad una serie di motivi che fungono da concausa, tra i più importanti si annovera la peculiare conformazione dell’articolazione del ginocchio nei nostri amici a quattro zampe.

A differenza dell’essere umano, infatti, il ginocchio del cane presenta un’inclinazione del piatto tibiale che varia dai 20 fino a 30 gradi e più.
L’inclinazione del piatto tibiale genera uno stress continuo del legamento e così, con il tempo, questo continuo stiramento conduce dapprima ad una rottura di una parte delle fibre (rottura parziale del legamento crociato) fino alla completa rottura che può sopraggiungere anche con un lieve trauma (un salto, una corsa, ecc.).

Un esempio semplificativo di ciò che avviene nell’articolazione può essere rappresentato con un carro legato ad una fune.

Se il carro si trovasse su una superfice non inclinata la corda si presenterebbe non tesa, questa si tenderà solo quando verrà impressa una forza contraria alla corda (legamento crociato nell’uomo).

Se invece la superficie su cui si trova il carro è inclinata, la corda sarà sempre tesa e soggetta a una costante forza di trazione che aumenterà nei momenti di carico (legamento crociato craniale nel cane).

Avvenuta la rottura del legamento crociato craniale, la tibia, non più stabile, scivolerà in avanti (craniale) ad ogni appoggio dell’arto, causando dolore, infiammazione e con il passare del tempo degenerazione articolare.

Che cos’è il menisco e perché si può lesionare in corso di rottura del legamento crociato craniale?

I menischi (menisco mediale e menisco laterale) hanno la funzione di distribuire i carichi che attraversano l’articolazione dal femore alla tibia.

La loro struttura è fibrocartilaginea e la loro conformazione è a semiluna.

Con la rottura del legamento crociato e con il conseguente scivolamento in avanti della tibia, il menisco mediale, che presenta una salda inserzione posteriore sul piatto tibiale, viene schiacciato nel suo corno caudale ad ogni scivolamento in avanti della tibia.

Questo insulto continuo conduce a degenerazione meniscale con lesioni di vario genere che possono causare intenso dolore durante la deambulazione.

Sintomi di patologia del legamento crociato craniale?

I cani coinvolti da questo processo patologico mostrano una zoppia, generalmente a seguito di un evento traumatico di intensità variabile.

Fase acuta

La zoppia sarà marcata e senza appoggio o con appoggio parziale dell’arto nei primi 3/10 giorni dal trauma.

Gradatamente la zoppia andrà incontro a un miglioramento senza che però vi sia una completa risoluzione.

In corso di concomitante lesione meniscale, si riscontrerà una zoppia che non tende a migliorare spesso accompagnata da un click a carico del
ginocchio.

Nella fase acuta nell’articolazione, dopo che si è verificata la rottura, si innescano dei meccanismi di compensazione che cercano di ristabilire la normale funzione articolare.

Fase cronica

Segue la fase cronica dove, purtroppo, i normali meccanismi di riparazione non sono in grado di ristabilire la stabilità articolare.

Questa situazione di continua instabilità con scivolamento della tibia in avanti (craniale) causa infiammazione e degenerazione dell’articolazione generando un artrosi/artrite evolutiva invalidante.

Il cane presenterà un appoggio parziale dell’arto, con una zoppia che sarà più marcata a freddo e dopo attività fisica.
Proprio perché il nostro paziente tende a risparmiare l’arto, riscontreremo una diminuzione del tono muscolare e con l’andare del tempo una maggiore riluttanza al movimento.

Il cane presenterà, inoltre alcuni atteggiamenti tipici, come da seduto con gli arti posteriori portati fuori di se (sit-test).
Questo permette di non iper-flettere il ginocchio e generare ulteriore dolore.

Lesioni parziali del legamento crociato: sintomi

Le lesioni parziali del legamento crociato sono di più difficile individuazione.
I cani che presentano questa forma presentano zoppie più manifeste dopo attività fisica che rientra dopo riposo e utilizzo di antinfiammatori.

Questa condizione conduce, comunque, a infiammazione cronica, artrite/artrosi e una conseguente rottura completa del legamento patologico.

I pazienti portatori di questa malattia possono essere di qualsiasi sesso ed età, possono essere presenti anche lesioni sui legamenti crociati di entrambe le articolazioni.
Le lesioni bilaterali non permettono al proprietario  di individuare con semplicità la zoppia.
Il cane presentando disagio su entrambe le articolazioni scarica il peso sugli arti anteriori presentando un’andatura, ad occhi poco esperti, normale.

Come si fa diagnosi di rottura del legamento crociato?

La diagnosi può essere effettuata dal medico veterinario tramite attenta visita Ortopedica.

L’inquadramento del paziente è fondamentale per comprendere se vi siano altre patologie concomitanti che possono contribuire o sommarsi alla rottura del legamento crociato (es. patologie autoimmuni, patologie neoplastiche, patologie neurologiche, ecc.). 

La diagnosi viene formulata visitando il paziente da sveglio e in sedazione.
La visita in sedazione oltre a permettere un corretto studio radiografico ci consente di valutare la stabilità dell’articolazione in totale rilassamento muscolare.

La diagnosi viene emessa dopo aver effettuato dei test che mettono in evidenza l’eventuale scivolamento craniale della tibia, questi sono i cosiddetti:

  • test di compressione tibiale
  • test del Cassetto.

Se correttamente eseguiti i test confermano la patologia di rottura del legamento crociato craniale, potendo individuare anche rotture parziali.

Dopo aver effettuato la valutazione clinica da sveglio e da sedato, si esegue lo studio radiografico dell’articolazione comprendendo tutte e due le proiezioni radiografiche (proiezione frontale e proiezione sagittale).

Lo studio radiografico non serve per fare diagnosi, come visto prima la diagnosi è clinica, ma consente di valutare i segni secondari dati dalla patologia.

La Radiografia non è in grado di evidenziare lesioni a carico del menisco.

Le lesioni meniscali possono essere evidenziate tramite la Risonanza Magnetica, questo procedura consente di valutare con estrema accuratezza i menischi, i crociati e tutte le strutture che stabilizzano l’articolazione del ginocchio (fig. 9).

Trattamento della rottura del legamento crociato: TPLO (Osteotomia di livellamento del plateau tibiale) – in cosa consiste?

Questa tecnica consiste nell’effettuare una osteotomia correttiva della tibia nella sua zona prossimale (parte vicino all’articolazione del ginocchio) con una particolare lama radiale.

Grazie allo studio accurato dei radiogrammi effettuare in sede pre- operatoria è possibile riportare le misurazioni in chirurgia e ruotare il piano tibiale raggiungendo l’inclinazione di circa 4-5 gradi.

Dopo aver ruotato il pitto tibiale l’osteotomia che abbiamo effettuato sarà stabilizzata tramite una placca dedicata 

In questo modo diminuendo l’inclinazione del piatto tibiale, che è direttamente proporzionale alla spinta tibiale craniale, diminuisce di conseguenza anche lo scivolamento craniale della tibia con una conseguente maggiore stabilità dell’articolazione.

Questa ritrovata stabilità diminuirà il dolore, l’infiammazione e la conseguente degenerazione articolare consentendo al cane di condurre una vita normale.

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