
Di Gallorini Francesco
Inserito il 25-03-2020
Sindrome
della Cauda Equina
La
sindrome della Cauda Equina è una patologia che determina
compressione sulle strutture nervose presenti tra l’ultima vertebra
lombare ed il sacro (L7-S1), ovvero la cosiddetta cauda equina, che
altro non sono che le radici nervose che fuoriescono dall’ultima
porzione del midollo spinale. Questo può essere determinato da
malformazioni delle vertebre, protrusione del disco (ernia Hansen
tipo II), instabilità vertebrale ai quali con il tempo si
aggiungono anche proliferazione di tessuti molli e formazione di
nuovo tessuto osseo (osteifitosi) con conseguente stenosi foraminale
(collasso del foro di uscita dei nervi) che porta a compressione o
intrappolamento dei nervi stessi.
La
sindrome della Cauda Equina è una patologia che colpisce
prevalentemente cani di razza grande come il Pastore Tedesco, il
Labrador e il Dalmata in età adulta, ma può interessare anche
cani di media taglia e gatti.
Quando
i nervi vengono compressi, si infiammano e causano dolore, in più
la progressiva compressione dei nervi porta nel tempo ad una alterata
conduzione dello stimolo elettrico. Questa problematica esita quindi
in una sintomatologia variabile a seconda della gravità e della
cronicità: dolorabilità alla parte bassa della schiena,
riluttanza all’esercizio fisico ed in particolare di coltà nel
saltare o salire le scale, incoordinazione e debolezza agli arti
posteriori, finanche, negli stadi più avanzati, ad incontinenza
urinaria e fecale.
Per
diagnosticare la sindrome della Cauda Equina serve un corretto esame
clinico neurologico e ortopedico, il sospetto diagnostico viene poi
confermato con un esame di Risonanza Magnetica (RM).
In
alcuni casi un trattamento conservativo accompagnato da una adeguata
terapia del dolore risulta su ciente a tenere sotto controllo le
manifestazioni della patologia. Nei casi più severi è invece
indicato un intervento chirurgico. Sia che il cane venga trattato in
maniera conservativa, sia che venga sottoposto ad intervento
chirurgico, può essere previsto per il paziente un periodo di
riabilitazione fisioterapica.